LA PRIMAVERA

de Sandro BOTTICELLI

 

 

 

Ipotesi

 

 

L'ipotesi che sostengo è che tale opera, lungi dall'essere un inno alla "Primavera", sia stata dipinta per onorare la memoria di Giuliano de 'Medici, fratello di Lorenzo de 'Medici, ucciso il 26 aprile 1478 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze nel corso della congiura dei Pazzi, complotto fomentato dalla famiglia Pazzi contro i Medici al quale Lorenzo sopravvisse.

 

Botticelli - Giuliano de 'Medici - 1478-1480
National Gallery of Art - Washington

 

Simonetta Vespucci

 

Aby Warburg scrive :

Nel nostro contesto diventa ormai chiaro che le rappresentazioni di Venere offerte da Botticelli con La Nascita di Venere e quella che comunemente viene chiamata Primavera mirano a riconquistare la libertà olimpica per la dea che il Medioevo aveva doppiamente incatenata dalla mitologia e dall'astrologia. È tra le rose che svolazzano attorno a lei che Venere Anadiomene appare sull'acqua, nella conchiglia da cui si è liberata ; dall'altra la rappresentazione di Venere, che anni fa chiamai Regno di Venere, nella sua suite restano le sue compagne, le tre Grazie. Senza modificare il mio commento, vorrei proporre, oggi, una sfumatura un po' diversa, attraverso la quale lo spettatore del Quattrocento, con la sua cultura astrologica, percepisce immediatamente l'essenza della dea della bellezza, sovrana della natura, al suo risveglio: Venere Pianeta, la dea planetaria Venere che appare in aprile, mese da lei governato.

Ora Simonetta Vespucci — e queste due immagini fanno a mio avviso parte del culto dedicato alla sua memoria — morì, come sappiamo, il 26 aprile 1476.

Botticelli prese quindi dalla tradizione gli elementi materiali con cui creò, nel modo più personale, esseri umani ideali, secondo uno stile nuovo, aiutato in questo dal risveglio dell'antichità greca e latina, dall'inno omerico, da Lucrezio e da Ovidio (come commentò Poliziano, che era niente meno che un monaco moralizzatore) e, soprattutto, perché la stessa scultura antica gli mostrava il mondo delle divinità greche che danzavano in tondo secondo la melodia di Platone nelle sfere superiori.

Aby Warburg, « Art italien et astrologie internationale au palais de Schifanoia à Ferrare », Symboles de la Renaissance, t. II, Éditions Rue d’Ulm, 1982, p. 39-51.

Botticelli, nel piano pittorico, estrinsecò una grande libertà espressiva ritraendo nel contempo Giuliano dè Medici e quella che si riteneva essere la musa ispiratrice del Maestro, nonché amata del principe, Simonetta Vespucci.

 

Sandro Botticelli - Simonetta Vespucci
1- v. 1474 - Städel de dell'Instuto de Frankfurt/Main
2- v. 1476-1480 (ritratto postumo) - Gemäldegalerie, Staatliche Museen - Berlin

 

 

Piero Di Cosimo o Antonio del Pollaiolo
Simonetta Vespucci "Cléopâtre"
Musée Condé - Chantilly - France

 

Proserpina, guardiana degli Inferi

 

 

Il medaglione - la luna

 


Nel erbario meticolosamente dipinto da Botticelli coesistono circa 190 diverse specie botaniche.
Il seguente sito in italiano fornisce i nomi dei fiori presenti nella "Primavera" : come, ad esempio, il somniferum ovvero il papavero, simbolo del Guardiano degli Inferi.

Il nemus e il prato fiorito

Nel erbario meticolosamente dipinto da Botticelli coesistono circa 190 diverse specie botaniche.
Il seguente sito in italiano fornisce i nomi dei fiori presenti nella "Primavera" : come, ad esempio, il somniferum ovvero il papavero, simbolo del Guardiano degli Inferi.

http://www.thais.it/speciali/Primavera/analisi/analisi1.htm

http://www.thais.it/speciali/Primavera/iconografia/totale.htm

 

 

Il Demone della Morte

 

 

Il volto sembra essere quello di un crudele mostro sorridere, presagio di morte.

 

Giuliano : Mercurio guerriero

 

La posa di Mercurio, rievoca quella di Lorenzo de 'Medici (secondo quanto riferito dal Poliziano) dell'Adorazione dei Magi (1475 - Galleria degli Uffizi - Firenze), (quest'ultima immagine è volta verso sinistra)
Botticelli - Pallas - vers 1485 - collezione privata


Botticelli - Pallas - vers 1485 - collezione privata

L'Arazzo deriva da un cartone preparatorio commissionato da Guy de Baudreuil per l'abbazia di Saint-Martin-aux-Bois (Oise - France)


Sandro Botticelli
Minerva (dettaglio di uno studio - 22 x 14 cm) - dopo il 1490
Galleria degli Uffizi - Firenze

 

Analogia con i tre caschi realizzati dal Botticelli.

Il caduceo di Mercurio e formato da un bastone con due draghi attorcigliati, secondo la tradizione.

 

Gli aranceti carichi di fiori e di grutti


 

Pergolato di fiori di arance

 

L'intera scena si sviluppa sotto un pergolato di rami d'arancio, fatta eccezione per l'episodio di destra, caratterizzato da un dinamismo più acceso nell'azione. Botticelli nei rimandi vegetali, fa allusione al giardino delle Esperidi, secondo la mitologia greca, metafora del tramonto e del sole morente.
Le mele d'oro alludono invece al dono che Venere fece a Melanione cogliendo i frutti dal giardino delle Esperidi custodito da Ladone, figlio della donna serpente Echidna e di Tifone, anagramma di Python nonché serpente dalle cento teste, di cui ognuna parlava una lingua diversa.

L'arancia tuttavia può anche alludere agli stemma araldici dei Medici.

In modo ingegnoso quindi, Botticelli fonde due leggende : la mitologica riferibile ai frutti d'oro delle Esperidi, e storica, con i riferimenti agli scudi dei Medici.

Il miracolo della metamorfosi

Ritengo che sotto le sembianze di tale figura mitologica, volgente lo sguardo allo spettatore, e dalla gracile apparenza, il Botticelli abbia voluto porre in risalto l'immagine di Simonetta in procinto di entrare nei Champs Elysée, incinta di una nuova vita e coperta dei fiori simbolo della "rinascita", stando al miracolo delle metamorfosi.

 

 

Solo in questo caso si può parlare di "Primavera".

 


Si osservino la veste nelle maniche della Primavera la cui foggia ricorda la pelle squamosa di un serpente.

Il serpente, infatti, sempre stato un simbolo di conoscenza, furtivamente conosce tutti i segreti della terra e del sottosuolo. Il serpente, inoltre risvegliandosi in Primavera, è simbolo della ciclicità del tempo, di rigenerazione e di immortalità.

Un mito africano racconta come la morte sia venuta nel mondo terreno in seguito all'errore di una vecchia. Un tempo infatti, gli uomini ringiovanivano mediante la muda, al pari dei serpenti. Si narra infatti che una vecchia, all'epoca della muda, rivesti per sbaglio la sua vecchia pelle con una nuova, morendo così a causa di tale svista.

 

 

La Primavera dunque nella sua interezza, può considerarsi come un "affresco" relativo alle metamorfosi delle divinità, tra le quali si collocano due presenze reali attinte/ tratte dalla "storia", quali Simonetta Vespucci e Giuliano de 'Medici.

 

Da sinistra a destra :

- Giuliano de 'Medici scegliere il ramo d'oro per entrare nel mondo sotterraneo
- Tre facce : Laure de Noves, Simonetta Vespucci e Beatrice Portinari
- Proserpina-Persefone, dea degli Inferi (il "Juno dell'Inferno")
- Sopra : un demone di morte
- Simonetta entrare in Champs Elysées
- Simonetta guidato nella morte e lasciando gli Inferi
- Zephyr

 

Testo in francese